XLVIII Capitolo Generale - giorno 01
LA CASA
Ci accoglie una struttura alla periferia di Mexico City, "Casa Lago", complesso inaugurato da Papa Giovanni Paolo II nel 1982 e utilizzato dalla CEM, la Conferenza Episcopale Messicana. Camerette essenziali e austere, sala assembleare a emiciclo e cappella maestose. Buono il servizio di mensa, con graditi "break" a base di caffè, di frutta fresca e di snacks vari. Fa discretamente freddo: in camera 16-17 gradi, ancora meno di notte. Di giorno il sole scalda l'aria fino ai 22-23 gradi e rende piacevoli due passi all'aperto.
CAPITOLARI
Siamo in 57 rispetto ai 63 attesi. 53 in aula capitolare, 4 relegati in camera - positivi al covid, poveri - e in contatto da remoto. Altri 6 ancora nei rispettivi paesi, bloccati dal covid o dalla burocrazia. Tre settimane di tempo per conoscerli tutti: credo che basteranno. Piacevole il colpo d'occhio: molti, infatti, sono i giovani e gli uomini di mezza età. E ancora più bello conoscere le rispettive provenienze: la Chiesa è stupendamente "cattolica"!
ITALIANI
Stefano siede nell'emiciclo più in basso, a fianco di p. Ciro: posti da VIP. Martin e io più in alto (dicesi: piccionaia), come i "popolari" allo stadio. Direi che formiamo un discreto quartetto. A noi spetterà, sabato 22, animare la Liturgia del mattino e i Vespri serali: ci faremo valere. Io ho portato spartiti in quantità e ho fatto bene: gira infatti solo una chitarra e il chierico incaricato (ma non spifferatelo in giro, por favor) è pure stonato. Sentiranno tutti come cantano gli italiani!
IL RITMO DELLA GIORNATA
Non dissimile da quello dei nostri Capitoli provinciali. Clima disteso e, per il momento, tutt'altro che elettrico. Niente ansia da elezioni (per ora), ma solo un prudente "fiutarsi" e fiutare l'aria che tira.
Così ieri, giorno 20 e giorno di apertura
Ore 09.30 la preghiera iniziale, l'appello dei Capitolari e il breve discorso di benvenuto di p. Marco Antonio Véliz, provinciale del Messico.
Poi è toccato al p. Generale, il quale ha dato informazione delle sostituzioni avvenute, delle assenze temporanee e delle positività al Covid. Ha inoltre spiegato in che modo anche gli isolati in camera voteranno. Dopodiché ha tenuto un breve discorso esortativo, con la consueta lucidità e grinta espositiva (per il contenuto, leggere la nota di cronaca trasmessa da Fratel Gerardo e proveniente dal Responsabile della comunicazione per il Capitolo).
Ore 10.45: elezione del Segretario e dell'Aggiunto del Segretario al Capitolo. Si tratta dei p. Julio Alberto Alvarez e p. Luis Alberto Cruz, il primo del Messico, il secondo di USA-Porto Rico. Sono figure essenziali per lo svolgimento dei lavori. E giurano, perché faranno, tra l'altro, da scrutatori delle schede di voto insieme con il p. Generale uscente.
P. Véliz presenta poi lo staff che gestisce la "macchina" e che comprende religiosi e laici "tecnici".
Dopo la pausa-caffè (memorabili le fragole fresche e i fichi neri), alle 11.15 si torna in aula.
E qui vi tocca rosicare.
Perché riceviamo il tablet! Un I-Pad, roba da sciuri. E perché? Perché è uno strumento perfetto: contiene tutto, ma proprio tutto (dai documenti capitolari alla liturgia nelle diverse lingue) e soprattutto permette di votare senza combinare pasticci. E se ne combinano di pasticci, peggio che in Parlamento da noi!
Ore 12 s. Messa presieduta da Mons. Curiel. Chi sia costui è specificato poco sotto.
Ore 13.15 stop. Tutti a tavola: tavolate di dieci religiosi, sempre gli stessi; cambio dopo una settimana insieme. Si ruota per facilitare la conoscenza e lo scambio. Stile: self-service misto a servizio al tavolo.
Ore 15.30 ripresa. Apre il p. Generale, il quale presenta Mons. Carlos Curiel, Vescovo di Cochabamba (Bolivia) e padre Scolopio (vocazione adulta: prima era un medico anestesista).
A lui il compito di presiedere il RITIRO SPIRITUALE che apre sempre i lavori capitolari. La sua riflessione prosegue fino alle ore 16.30, quando s'interrompe per un break. Riprende alle 17.45 e si conclude alle ore 18.30.
Ore 19.30 Vespri in chiesa e, alle 20.30, cena.
Dopo cena ci siamo riuniti, Ste, Martin e io, per tramare in vista delle liturgie di sabato. Insieme con Ciro saremo come i "Musicanti di Brema". Uguali.
IL MESSICO
E chi l'ha visto? Finora solo un pezzo di cielo (con le nuvole. La canzone dice il vero), l'eco di motori di motocicletta, l'odore buono dell'aria e, di notte, il frinire di un grillo che mi ha ricordato l'Italia. Tutto qui. Ma ho grandi aspettative.
un abbraccio a tuttI
P. Alberto Magrone
Pubblicato in XLVIII CAPITOLO
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